"Mondo"
ex Ateneo, Città Alta, Bergamo, luglio/agosto 1999

Al centro della ricerca artistica dell'autrice sia dipinti che sculture.


Pittura e scultura, tutto ciò che può aver rapporto con l'arte, costituisce motivo di ispirazione e di ricerca per Lydia Lorenzi, un'artista che non si abbandona per nulla su facili allori di una mostra personale ben riuscita, sulle note di un plauso che nei suoi confronti stendono i critici, sulle compiacenze di un pubblico attento alle nuove evoluzioni dell'arte contemporanea. Sebbene a lei non siano finora mancate queste affermazioni, a giusto premio della sua applicazione, intraprendenza e ammirevole creatività, tuttavia Lydia Lorenzi ha continuato seriamente il suo impegno a ritrovare sempre ulteriori sviluppi della sua geniale interpretazione.
L'arte è, insieme alla cultura, una disciplina che possiamo definire «dinamica», nel senso che é in continuo progresso o, per meglio esprimerci, in continua «gestazione», per cui il suo «prodotto» può per davvero dirsi «frutto del suo tempo», della mentalità di quanti le sono coevi, dell'attualità del «modus vivendi» che, pur affondando le sue radici nel passato, si sviluppa nel presente e si proietta nel futuro quasi precorrendo addirittura i tempi. Rimpiangere l'età trascorsa a nulla serve, poiché non è dato il ritorno, tuttavia l'esperienza di ieri è motivo per costruire la genesi di oggi e quella del domani. L'artista, pertanto, guarda a ciò che è stato dell'arte nei secoli che sono ormai alle nostre spalle , se ne fa carico per quanto gli torna utile nei profondi valori intrinseci, ma poi guarda a se stesso allo scopo di meglio intendere ciò che l'intelligenza gli suggerisce.
Così ha sempre fatto e così ancora sta facendo Lydia Lorenzi: Attenta conoscitrice della storia e della cultura per quanto riguarda l'arte, ella ha camminato con mentalità sua propria in questa seconda metà del secolo ricco di innovazioni, di scoperte, di ulteriori realtà anche nel campo della pittura e della scultura. Il tutto non per il personale desiderio di pubblicità ma, al contrario, per la gioia di addentrarsi nel mondo che la circonda con uno spirito di «curiosità» naturale ma, diremmo, addirittura impellente. D'altra parte i veri artisti dal loro intimo sentono provenire uno «stimolo» che forse neppure loro riescono a spiegarsi, e così vengono realizzate quelle opere che, di volta in volta, si presentano portatrici di messaggi mai recepiti prima d'allora, messaggi di gioia nella visione di un universo, o di una parte di esso, resa più partecipe delle nostre emozioni, della nostra sensibilità, della nostra intima poesia.
E' così che penso a Lydia Lorenzi quando me la immagino impegnata a ricavare dalla materia una sua sensazione spirituale, quando elabora ciò che ha per le mani, tavolozze, pennelli, scalpelli o altro, con la delicatezza del suo animo per trarne motivo di riflessione per sé e per gli altri. E dalla contemplazione della figura umana, oppure di un oggetto di qualsivoglia genere, ella giunge al concetto di un'idea da esprimere in un contesto di forme e di movimenti che sono per davvero un inno alla vita e alla natura. Il tutto con rigorosità stilistica, purezza di linee e di segni, fascino di colore anche, in un susseguirsi di toni variegati, sempre vibranti e contrassegnati dai contrasti tra luci e ombre, per una visione che, alla fine, si presenta espressione di pacatezza e serenità.
Aggiungere altre considerazioni diviene superfluo. Lydia Lorenzi va apprezzata per questa sua originale creatività, per quei messaggi di cui si è detto, e nei quali ella rivela tutta intera la delicatezza del suo animo di poeta e di artista insieme, di pittrice e scultrice più che mai cosciente della sua professionalità e della sua missione.

LA NOSTRA DOMENICA, luglio 1999
Lino Lazzari.